Il metodo Battaglia, ovvero dell’autoreferenzialità
La maggior parte dell’intervento del Prof. Franco Battaglia al convegno dello scorso 3 marzo non ha riguardato il tema dei cambiamenti climatici, ma quello dell’energia. Come si può ascoltare nella registrazione audio che abbiamo trovato qui e qui, Battaglia ha spiegato le sue ricette per la produzione economica di energia e per far fronte al problema del picco del petrolio. La tesi da lui sostenuta, come in occasione passate, è l’inutilità del risparmio energetico, dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili, e la necessità di affidarsi interamente all’energia prodotta attraverso la fissione nucleare.
Alcune frasi sintomatiche sono “Di uranio come combustibile nucleare ce n’è per 10.000 anni…“, “Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti vuole creare nuovi posti di lavoro nel settore del fotovoltaici e dell’eolico e fa un grosso errore…” e “Non è la produzione di energia che crea posti di lavoro ma il consumo di energia”
Senza entrare troppo nel merito, che ci porterebbe fuori dall’obiettivo di questo blog, sorprende ancora la lontananza delle tesi di Battaglia da quanto proposto dal resto della comunità scientifica, come era avvenuto per le tesi sulle responsabilità umana sulle variazioni climatiche (vedi il post precedente). La stragrande maggioranza degli studi proposti nella letteratura scientifica propongono una risposta al problema climatico ed energetico formata da diverse strategie e tecnologie, in cui l’efficienza energetica e le energie rinnovabili giocano un ruolo importante: “Portfolio of options”, si dice in inglese. Ci sono intere riviste scientifiche che ne parlano, con ricerche che durano anni e alla fine sono pubblicate in lavori complessi ed interessanti, come ad esempio i famosi lavori di Pacala e Socolow, questo lavoro europeo, o la sintesi dell’IPCC.
Climalteranti ha quindi chiesto spiegazioni al Prof. Battaglia, in una breve intervista effettuata al termine del convegno del 3 marzo, il cui video è disponibile qui.
L’intervista merita di essere vista perché contiene la spiegazione di quello che potremmo chiamare il ”metodo Battaglia” per la produzione di una pubblicazione scientifica, che non si basa sul sottoporre le proprie tesi alle forche caudine della peer review, ma nel pubblicare un libretto per una casa editrice sconosciuta, con la prefazione di una personalità politica, e attendere che qualcuno prima o poi lo critichi.
Battaglia afferma di essere pronto a ritirare il libretto qualora qualcuno avanzasse delle critiche; le critiche sono arrivate, ma il prof. Battaglia non le ha forse viste.
In altre parole, mentre il metodo standard per una pubblicazione scientifica è:
1) Si propone il lavoro ad una rivista scientifica del settore, dotata di sistemi di peer-review;
2) Si risponde alle eventuali osservazioni pervenute durante la revisione;
3) Si risottopone il lavoro che, se viene ritenuto valido, viene pubblicato
il metodo Battaglia è, invece:
1) Si cerca una casa editrice sconosciuta per pubblicare la propria tesi;
2) Si chiede ad una personalità politica di fama di scrivere una prefazione;
3) Dopo la pubblicazione si evita di rispondere alle stroncature affermando che non ci sono critiche.
L’intervista contiene, poi, almeno due passaggi spassosi.
Il primo quando Battaglia risponde all’osservazione che “non si tratta di una pubblicazione scientifica” affermando “è una pubblicazione scientifica… perché l’ho scritta io…”.
Il secondo contiene la spiegazione del motivo della mancanza di pubblicazioni scientifiche del Prof. Battaglia sull’argomento in questione (energia), già mostrata sul tema del clima: gli argomenti delle strategie energetiche sono… “troppo semplici”.. “banali” ! Lui pubblica su argomenti di meccanica quantistica, che sono difficili, mica su questioni “semplici” come le strategie energetiche. La cosa strana è che nessuno lo invita a parlare di meccanica quantistica, mentre riesce a farsi passare come esperto di energia e di clima.
Certo che sono mattacchioni gli studiosi che pubblicano le loro analisi sulle strategie di mitigazione dei cambiamenti climatici su Energy, su Energy policy o su Climate policy, e che perdono tempo a pubblicare testi scientifici su questi temi, quando tutto è… così banale!
Guarda l’intervista realizzata da Climalteranti qui .
A cura di Stefano Caserini, con contributi di Claudio Cassardo, Paolo Gabrielli, Daniele Pernigotti, Marina Vitullo.
21 responses so far
Poretto ‘sto Battaglia.
Pure lui deve portarsi a casa la pagnotta e siccome nessun esperto in climatologia si degna di leggere quello che scrive, il Sig. Battaglia si trova costretto a leggere egli stesso il proprio materiale e a farlo pubblicare da chi non farà domande scomode.
Ammettiamolo, è un genio incompreso ma forse (come altri) se faceva il comico era meglio…
Ho appena ascoltato l’inervista del professor Battaglia.
Mi sovviene una riflessione…ma Battaglia è un ricercatore ( di meccanica quantistica nello specifico) oppure è un politico???
Perchè è tipico della politica affermare che una cosa è vera in quanto affermata da noi stessi e non avvalorata da tesi o studi…il fatto che un ricercatore, di qualsiasi campo, affermi che una pubblicazione è scientifica in quanto scritta da lui stesso e non perchè altri han deciso che sia così….beh è preoccupante…..
@Alessandro
Poveretto fino ad un certo punto. Questo fa il professore universitario, scrive in prima pagina sui giornali e parla in televisione. E’ uno che fa danno, perché ai politici ignoranti serve proprio uno così come alibi.
Ho scritto nei commenti al post precedente che non capivo come è possibile che senza pubblicazioni ti fanno insegnare di ambiente. Ho dato un’occhiata alla rassegna di articoli che è linkato nel post, in quello che si chiama L’UNIVERSITÀ SI CAMBIA COSÌ http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=287151 dice che lui fa un solo appello all’anno, e chi non lo passa rifà il corso. Dice che gli studenti sono contenti, mi piacerebbe vedere che domande fa all’esame e cosa deve rispondere uno studente per non rifare il corso.
Alla fine parla di quelli che “si sono sentiti qualificati a scrivere libri di storia e di scienze che non valgono il peso della carta “. Che coraggio, detto da lui.
il problema non è che questo signore racconta e scrive un sacco di sciocchezze, ma che ci sia chi gli da retta, lo invita nei convegni e gli fa scrivere sui giornali che leggono tante persone che vedono scritto professore e non immaginano neppure lontanamente con chi hanno a che fare.
Ho ascoltato l’audio e mi sembra che non da mezzo dato per giustificare le sue tesi.
Guardando il video sembra che crede davvero che il suo libretto sia una pubblicazione scientifica solo perchè l’ha scritto lui.
Oppure magari è solo bravo a recitare e sa bene che la cosa fa ridere.
Vincenzo,
condivido con la tua preoccupazione, qui sfondi una porta aperta. Il mio invito era perché Battaglia la smettesse di occuparsi di cose delle quali capisce poco e nulla e si dedicasse all’avanspettacolo. Purtroppo imbonitori di questo calibro esistono ovunque (p.es. David Bellamy nel Regno Unito) e la mamma dell’idiota è sempre incinta, quindi ci sarà sempre chi crede nelle loro gigantasche balle.
Tra l’altro una notizia che conferma l’ampiezza della questione è esposta in questo articolo di Repubblica:
http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/ambiente/ghiacci-artico/ghiacciai-svizzera/ghiacciai-svizzera.html
Dato che in questo caso il problema li tocca da vicino, i nostri politici che ancora negano si tratti di un problema dovranno fare uso di dosi sempre più massicce di doublethink di Orwelliana memoria.
@Alessandro
Temo che la posizione di Battaglia sia piu’ sottile di come dici.
Innanzi tutto fra i link qui riportati manca quello della prima parte dove si parla di global warming e non di energia. Chi volesse leggerlo con calma, lo trova qui.
Battaglia non nega che la terra si stia riscaldando, nega che l’origine sia antropogenica. Ovviamente, non ha alcuna spiegazione alternativa e sfrutta argomenti abbastanza banali. Il repertorio e’ quello classico degli scettici, la terra e’ stata piu’ calda in epoche precedenti, la CO2 aumenta in modo monotonico mentre la temperatura no, l’alta troposfera non si e’ riscaldata come avrebbe dovuto, negli ultimi 10 anni il riscaldamento si e’ fermato, e cosi’ via.
Assomiglia piu’ a una presa di posizione politica che scientifica. Bada bene, non ho nulla contro gli scienziati in politica, ma solo finche’ non mettono la scienza al servizio della politica. Ho come l’impressione che il caso Battaglia sia uno di questi.
NoWayOut,
non apro il link di Battaglia perché ormai ne ho sentite troppe. E’ tipico di ogni negazionista avere le proprie idee originali, che altri negazionisti trovano inaccettabili. Il seguente resoconto dell’ultima riunione del notorio HeartLand Institute vuole essere ironico, ma illustra bene:
http://scienceblogs.com/deltoid/2009/03/shorter_heartland_conference.php
Questi signori riescono a mettersi d’accordo solo sul fatto che l’inazione sia la strada da percorrere. Concordano sulla policy, ma sul fenomeno per sé, ognuno ha le proprie fantastiche/fantasiose idee.
Come negli Usa, dovrebbe esistere a livello nazionale ed europeo un commissario o un’assemblea scientifica a cui i politici debbano fare riferimento nel processo di decision-making. Altrimenti, come al solito, ci perdiamo nelle parole – con tragiche conseguenze.
@Alessandro
Normalmente si dice “non sai che ti perdi”. Stavolta pero’ sono daccordo con te, si sa benissimo cosa c’e’ scritto nel documento di Battaglia e non ne vale la pena perderci tempo. A meno di non essere interessati a questioni socio-psicologiche … 🙂
“Di uranio come combustibile nucleare ce n’è per 10.000 anni…“
Si’ , se non lo usa piu’ nessuno…
Non sono d’accordo con NoWayOut. Non sono questioni di psicologia. Questo non c’è, ci fa. E’ un furbo: con queste bischerate va dritto a porta a porta e magari gli arriva un bel posto al ministero… ad occuparsi di energia .. ci scommetto…
Quello che e’ preoccupante non sono le “stravaganti” posizioni del Prof. Battaglia quanto infatti il singolare palcoscenico che le sponsorizza.
Credo che non occorra essere degli acuti osservatori per notare che sia il quotidiano nazionale che ospita le sue esternazioni, sia l’organizzazione del convegno del 3 marzo nonche’ la firma della prefazione al suo libro siano riconducibili quantomeno alla stessa matrice politica.
Viste le competenze ed i requisiti che oggigiorno bisogna possedere in Italia per guidare un ministero importante come quello dell’Ambiente o dell’Energia, sono d’accordo che, ragionevolmente, anche il Prof. Battaglia potrebbe cominciare ad avere delle aspettative in tal senso.
Oggi l’Italia e’ chiaramente il punto debole in Europa rispetto agli obiettivi del 20-20-20. Certe frasi del tipo “affrontare il problema dei cambiamenti climatici e’ una battaglia contro i mulini a vento” o come “farsi la messa in piega” non sono state pronunciate dal Prof. Battaglia in una delle sue conferenze ne dall’ultimo dei funzionari ministeriali del governo della Repubblica Italiana.
La strada da qui a Copenhagen e’ ancora lunga e accidentata e sono sicuro che ne vedremo delle belle.
Gigi e Paolo,
probabilmente avete ragione nel dire che Battaglia ambisca a qualche ministero; non che l’attuale ministra sia molto meglio.
Comunque l’amministrazione americana ha già espresso la volontà di marginalizzare chiunque non remi dalla parte giusta. Nonostante il tipico masochismo italiano, spero che le pressioni internazionali riescano far ragionare qualsiasi parte politica italiana.
@ “Di uranio come combustibile nucleare ce n’è per 10.000 anni…“
Scusate, forse è off-topic, ma sul tema delle disponibilità dell’uranio vi segnalo un grande reportage di Fabrizio Gatti su
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-nuova-ondata/2076172&ref=hpsp
Stefano
@ “Comunque l’amministrazione americana ha già espresso la volontà di marginalizzare chiunque non remi dalla parte giusta.”
Soprattutto quando certe esternazioni e certe esortazioni vengono da noti pensatoi del free market überalles che col tema dei cambiamenti climatici c’azzeccano come un pesce che rema su una bicicletta…..
http://www.realclimate.org/docs/cato_ad.pdf
PS: mi scuso con Morabito per aver preso un pezzo dalla Pravda…
A me sembra un attacco alla persona di Battaglia e ai suoi titoli più che ai contenuti della sua comunicazione, dove sbaglerebbe battaglia?
ad es se parliamo di energia:
Il prof Pedrocchi ha afferamto al congresso di Piacenza (fare luce sull’energia” che il combustibile nucleare è una fonte da considerare illimitata, ovviamente con le nuove teconologie 3°gen con autofertilizzazione utilizzo di Torio Plutonio ecc
Le energie rinnovabili sono la più grande truffa perpetrata ai cittadini senza precedenti negli ultimi due millenni vengono spacciate come :
– necessaria per la mitigazione climatica e questo è doppiamente falso, perchè:
1) nessuno ha mai dimostrato che ridurre le emissioni determini un calo di temperature anzi gli esempi della storia della terra ci dicono esattamente il contrario
2) anche se la teoria dell’agw fosse vera e anche se si riuscisse a rièpattare il protocollo di Kyoto la mitigazione delle temperature sarebbe di qualche centesimo di grado
– Economica quando invece il costo kwh è più alto dalle 10 alle 20 volte soprattutto con il fv piano
– necessarie per idversificare le fonti quando invece basterebbero carbone(pulito)nucleare 3°G) e gas con i rigassificatori
Claudio,
come dicono gli inglesi, ‘let’s agree to disagree’ su tutta l’impostazione del problema dei cambiamenti climatici e sulla tua valutazione che le rinnovabili sarebbero una truffa.
Purtroppo sia carbone pulito (credo intendi la tecnologia per il sequestro del diossido di carbonio) e le tecnologie per l’autofertilizzazione appartengono alla fantascienza tanto quanto la fusione nucleare. Tecnologie pronte sarebbero il solare concentrato e il vento. Ovviamente sarebbero necessari più investimenti, anche da parte dei governi.
@ Alessandro
No il carbone pulito (clean coal) è quello dove le emissioni sono filtrate con i filtri a manica non il CCS (sequestro) e nemmeno l’oxygen che sono altre cose assurde inventate proprio per la mitigazione. nel clean coal le emissioni sono paragonabili a quelle delle centrali a metano a ciclo combinato, non lo dico io ma il prof Macchi.
Sul solare bisogna distinguere tra termodinamico ( archimede ad es) e il fv a concentratori.
Il primo ha dei limiti enormi il secondo per me è il futuro , ma adesso noi paghiamo il fv piano, soldi buttati per una tecnologia che è vecchia come le locomotive a vapore.
Sul nucleare la edf di cui l’Enel è socia produrrà il India 6 reattori al torio, e quelli italiani? si parla di U232….
Mi sembra che tu conosca poco le nuove tecnologie prima di rispondere ti invito a leggere questa discussione, dove ci sono tutti i riferimenti a quello che ho detto
http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=98371&highlight=EROEI&page=4
Con dispiacere noto che il modo di fare informazione quando si parla di Battaglia è sempre il solito.
Mi spiace molto,la gente non comprende realmente quello che legge quando si scrive contro Battaglia.
Se lo facessero chiederebbero all’autore del post (come sto facendo io) conto di queste affermazioni..
il metodo Battaglia è, invece:
1) Si cerca una casa editrice sconosciuta per pubblicare la propria tesi;
2) Si chiede ad una personalità politica di fama di scrivere una prefazione;
3) Dopo la pubblicazione si evita di rispondere alle stroncature affermando che non ci sono critiche.
1) il libro è anche pubblicato dalla Hoepli tu la definisci sconosciuta?
be nemmeno immagini quanta gente (me compreso) ha studiato sopra libri tecnici e scientifici pubblicati da quella casa!
Dire sconosciuta è quantomeno tendenzioso..sarai te che non la conosci,cio fa dubitare un pochetto della tua cultura.
2)Non capisco perche citi a spada tratta una presentazione di Berlusconi (e diciamolo che se lo dice lui non puo essere una cosa seria no?) e nel contempo dimentichi di dire che c’è anche la presentazione di ” Renato Angelo Ricci ” ma di quello non se ne fa parola vero?
Oppure anche lui è privo di credibilità?
3) Ho visto molte interviste a Battaglia,anche la tua!
Ho letto molte critiche a Battaglia su innumerevoli forum e dico la verità tutte le critiche a Battaglia sono del genere qui descritto…
Non è un climatologo quindi non puo dire niente!
Dovresti anche dire che sulle pubblicazioni scientifiche spesso si trova tutto ed il contrario di tutto.
Cosi come puoi citare pubblicazioni piu o meno sconosciute ai piu se ne possono citare altrettante esattamente contrarie,ma,anche questo ti guardi bene dal dirlo?
Ha risposto molte volte sui forum e su giornali,non solo sul giornale come dici tu (tra parentesi non si capisce perche ad esempio dovrebbe essere meno attendibile che so del manifesto o dell’unità o del corriere).
Solo critiche sulla sua professionalità ma non ho trovato (nemmeno qui purtroppo) una critica a cio che in realtà lui espone in maniera semplice e chiara!
Troppo difficile evidentemente criticarlo sui dati oggettivi,meglio criticarlo come hai fatto tu con i tuoi punti e ponendo l’accento sul fatto che non ha pubblicazioni scientifiche sull’argomento!
Ti do una notizia,sai come chiama il suo libro Battaglia?
Un libricino!
Ti dovrebbe far riflettere questo,è ovvio,molti che leggo qui non lo hanno nemmeno letto!
Detto questo,sarei veramente e dico veramente felice di leggere una critica magari piccola,di poco conto anche sui dati che lui espone.
Magari dicendo sono sbagliati perche questa fonte non è attendibile meglio questa oppure anche qualcosa tipo..ha sbagliato a calcolare,non ha considerato questo percio è sbagliato quello che dice!
è chiedere troppo?
Normalmente quando scrivo queste cose la discussione degenera.
Vediamo se anche qui succede la stessa cosa!
Prefazione di Renato Angelo Ricci
Il Re è Nudo. Come il bambino della favola di Andersen smentisce con la voce dell’innocenza sia cortigiani e vassalli, ossequienti al potere, sia il popolo, sprovveduto e perplesso, condizionato e plagiato dal battage degli imbonitori, così Franco Battaglia usa un’arma che è scomoda e sgradevole alle orecchie dei benpensanti di stampa ambientalista, dei politici in cerca di consenso, degli pseudo-scienziati di complemento, dei disinformatori mass-mediatici in servizio permanente effettivo, e inusuale alle orecchie della gente comune, disorientata e male informata. Quest’arma è la verità.
Per non usare parole grosse, parliamo qui di verità scientifica, quella “picciola”, per dirla con Galileo; la quale, sia pure nei limiti delle approssimazioni e dei possibili margini di errore sempre più riducibili con il progredire delle tecniche di osservazione e di misura, è pur sempre «più affidabile e anche umanamente – oltre che intellettualmente – più consapevole delle voci incontrollate e dogmatiche che, fuori da ogni rilevanza scientifica, pretendono di affermare “verità” basate sull’emotività irrazionale tipica delle culture oscurantiste». Ho tratto questa enunciazione dal Manifesto che costituisce la base fondante dell’Associazione Galileo 2001, nata come Movimento per la libertà e la dignità della scienza, che io mi onoro di presiedere e di cui Franco Battaglia è Vice-presidente vicario. Se ne fa portavoce egli stesso, ricordando, tra l’altro, lo studio – intrapreso dal Comitato Scientifico dell’Agenzia Nazionale Protezione Ambiente nel 2002, durante il periodo del mio incarico di Commissario – sui nove rapporti Conoscenze scientifiche ed emergenze ambientali che volevano essere strumento scientificamente accreditato di informazione ai decisori politici sulle varie questioni di interesse ambientale, e ricordando, in particolare, il rapporto Energia e Ambiente.
Quel rapporto ha condotto Battaglia ad affrontare in questo libretto il problema delle cosiddette energie rinnovabili che, poi, nel linguaggio mass-mediatico corrente sarebbero le nuove rinnovabili (dimenticando, ad esempio, che la frazione dominante delle rinnovabili è costituita dalla fonte idroelettrica) e che sono considerate addirittura alternative, mentre il termine corretto sarebbe semmai integrative o, più accuratamente, modestamente integrative.
È con rigoroso metodo scientifico e con grande onestà e coraggio intellettuale che Battaglia porta avanti questa indagine e fornisce al pubblico una informazione corretta e dettagliata, fisicamente ineccepibile e quantitativamente orientata e, quindi, difficilmente confutabile. Essa costituisce la “verità” obbligata, e per questo scomoda, che scopre l’ineluttabilità della illusione dell’energia dal sole. Scopre, anzi, le molteplici illusioni di cui, da anni e con scarso interesse per una visione strategica e una consapevolezza socio-economica delle reali possibilità offerte dalla scienza e dalla tecnologia, si nutrono – in buona o mala fede – esperti improvvisati, economisti e sociologi superficiali, politici interessati e, purtroppo, anche ricercatori tesi più all’enfasi di immaginifici obiettivi che alla consapevolezza dei vincoli della fisica e dei limiti tecnologici.
Queste illusioni sono elencate nei vari capitoli che affrontano i vari modi di trasformare e utilizzare la madre di tutte queste fonti: l’energia del sole, che Battaglia definisce, senza mezzi termini e perfino con una certa irriverenza (proprio come il bambino di Andersen), l’energia del passato. Su questo, correndo il rischio di diventare opportunisti o con la speranza di “calmierare” il dibattito scientifico, si potrebbe cercare di essere un po’ più moderati per non offendere troppo i partigiani delle posizioni “equilibrate” o delle “larghe intese”, care, e magari a volte necessarie, al mondo politico. Ma, al fondo, è Battaglia che ha ragione. Se il re è nudo, rimane nudo e non si può vestirlo di parole.
Nelle questioni scientifiche, non esistono le “larghe intese”: la scienza, piaccia o no, non è democratica. Tutt’al più si tratta di sapere quanto vasto sia il margine di dubbio o di errore. Ma le potenze specifiche (watt per m2) e i possibili contributi delle varie tecnologie solari sono quelle che sono (vedi Tabella 9); e l’impatto territoriale e i costi per ottenere da esse il 10% dell’energia elettrica consumata in Italia sono quelli che sono. E se il confronto con l’utilizzo di centrali nucleari rischia di essere frustrante, con buona pace degli anti-nuclearisti (sempre meno nel mondo, ma pervicaci e resistenti in Italia), ciò significa soltanto che, sia pure concedendo mezzi ragionevoli e incentivi alle ricerche su alcune tecnologie solari (penso, in particolare, al fotovoltaico, ma con la consapevolezza che esso potrà avere ben altre applicazioni più interessanti che non la produzione d’energia), non è però ammissibile – perché scientificamente e tecnicamente sbagliato e politicamente e socialmente irresponsabile – rinunciare a rientrare nel novero dei Paesi produttori, e non solo utilizzatori, dell’energia nucleare da fissione.
Non mi addentrerò nei dettagli tecnici e nelle specifiche delucidazioni dei vari aspetti illustrati da Franco Battaglia. Essi del resto sono esposti in modo talmente chiaro e usufruibile dal lettore medio da non necessitare alcuna ulteriore presentazione. Mi limiterò a sostenere che il volume è di preziosa consultazione anche per chi si ritiene più o meno esperto e scientificamente attrezzato. Dalla definizione di energia e delle sue unità di misura, oltre che dall’enfatizzazione sul significato di potenza alla quasi martellante ripetizione delle potenze specifiche medie delle diverse tecnologie di trasformazione; dalle tabelle di confronto in termini di utilizzo reale delle varie fonti energetiche fino all’elenco, aggiornato in ogni capitolo, delle varie illusioni, il libro è un susseguirsi di dati ma anche di illuminanti spiegazioni che, lungi dall’infastidire, diventano un efficace metodo didattico di ripetere la lezione.
In ogni caso, Franco Battaglia ci dice, prove scientifiche e dati tecnici alla mano, che il contributo possibile di tecnologie che trasformino l’energia solare corrente o di combustibili e carburanti da essa generati è marginale e tale resterà, e che non ci si può certo affidare al sole, non tanto per risolvere ma neanche per solo affrontare una crisi energetica che, con l’ineluttabile esaurimento dei combustibili fossili, costituisce un nodo strategico essenziale per la nostra civiltà. Una via concreta e realistica da imboccare per scongiurare che il pericolo si tramuti in danno è certamente la via nucleare. Il resto del mondo lo sta comprendendo, l’Italia è in forte, fortissimo, ritardo.
Renato Angelo Ricci1
1Presidente Onorario della Società Italiana di Fisica.
Non date retta a Fruttogay e’ solo un maledetto Troll.
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