Anche in Europa centrale temperature senza precedenti
Un articolo pubblicato recentemente su Science da Ulf Büntgen e altri 11 scienziati, intitolato “2500 Years of European Climate Variability and Human Susceptibility”, ha fornito una ricostruzione delle temperature per l’Europa centrale negli ultimi 2500 anni. La ricostruzione è stata fatta con la tecnica degli anelli degli alberi, la stessa utilizzata da precedenti ricostruzioni per il solo emisfero nord e per il pianeta (si veda per esempio: qui e qui).
E’ da segnalare la figura qui riportata. La ricostruzione di temperatura è quella inferiore ed è facilmente interpretabile se ci si limita alle due curve spesse: la rossa fino a 2500 anni fa e la nera fino a 1200 anni fa (la curva rossa si riferisce alle temperature estive; la curva nera riguarda solo Germania e Svizzera).
Le due ricostruzioni continentali differiscono da quelle globali e emisferiche precedenti solo nei dettagli. Confermano invece in pieno l’andamento complessivo. Anche in Europa le temperature sono rimaste per più di 2000 anni (salvo periodi molto brevi, pochi percento del totale) in una fascia ben identificabile – al di sotto dello zero segnato sull’asse a destra. Questo zero corrisponde alla media delle temperature negli anni 1901 – 2000. Notare che calcolando la temperatura media dal 1500 a.C. al 1900, lo zero sarebbe spostato di 0,5° C in basso: cioè i valori di temperatura nell’ultimo decennio sarebbero di circa 2,5° C più alti di quella media. Anche se nel passato ci sono stati casi di diversi cambiamenti veloci delle temperature, negli ultimi 50 anni la temperatura dell’Europa centrale è schizzata verso l’alto con una velocità che sembra senza precedenti, e conferma l’affermazione contenuta nel quarto rapporto IPCC, “the current rate of global climate change is much more rapid and very unusual in the context of past changes”.
Il valore + 2,5° C può essere confrontato con l’innalzamento di temperatura media globale dal pre-industriale ad oggi ovvero circa + 0,85° C. E’ noto che nello stesso periodo l’aumento della temperatura media sui continenti è stato molto più alto: gli aumenti di temperatura riportati da Büntgen et al. per l’Europa sono in linea con quelle degli altri continenti. Dobbiamo anche ricordare che la media globale è di + 0,85° C a causa del contributo degli oceani che si scaldano più lentamente. Questa non è una buona notizia perché gli oceani, rilasciando calore, “trascineranno” la temperatura globale verso l’aumento anche in presenza di misure di riduzione delle emissioni di gas serra. Tali misure sono quindi più urgenti di quanto potrebbe sembrare da una analisi superficiale.
L’ultima annotazione riguarda il “periodo caldo medioevale”: la ricostruzione di Büntgen et al. indica che in quel periodo l’Europa centrale non era più calda di oggi, tantomeno di 2-3 gradi come vogliono alcune leggende metropolitane. Usando i valori della curva spessa in figura, si nota che in quei secoli le temperature erano inferiori alla media 1901-2000. Ma anche a voler essere mooolto prudenti (riferendosi alla curva sottile più alta che rappresenta una sorta di limite superiore alle temperature ricostruite), si può dire che, secondo questo lavoro, nell’Europa centrale le temperature medioevali sono state inferiori a quelle degli ultimi due decenni.
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Questo risultato non è certo nuovo, e non deve sorprendere che in precedenti lavori dello stesso autore il riscaldamento attuale fosse meno evidente: una regola da ricordare è che in paleoclimatologia è difficile che un singolo articolo porti “la luce”.
Inoltre, i dati delle temperature europee, da soli, sicuramente non sono in grado di invalidare la leggenda diffusa che il periodo caldo medievale fosse un evento globale più caldo di quello di oggi. Molto più efficace in proposito è la review del Quarto Rapporto IPCC, che ha concluso che “Le temperature medie nell’emisfero Nord durante la seconda metà del XX secolo sono state molto probabilmente più alte di qualsiasi altro periodo di 50 anni negli ultimi 500 anni e probabilmente le più alte almeno negli ultimi 1300 anni”, oppure uno dei recente lavori di Michael Mann, pubblicato su Science, in cui si mostra che il periodo caldo medievale, localmente, potrebbe aver ecceduto le temperature di oggi, ma che globalmente ha avuto temperature inferiori alle attuali.
Questo nuovo risultato quindi è solo l’ennesimo tassello di un complesso mosaico che mostra come il riscaldamento globale sia inequivocabile e, come scrivono Büntgen e colleghi, “fornisce delle basi per contrastare la recente riluttanza politica e fiscale a mitigare i cambiamenti climatici”.
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Testo di Luca Chiari, Claudio Della Volpe e Antonio Zecca, con contributi di Paolo Gabrielli, Stefano Caserini e Sylvie Coyaud
24 responses so far
Ottimo contributo! Un piccolo refuso: suppongo che volevate dire “la temperatura media dal 1500 al 1900”, senza quell’ a.C, altrimenti si leggerebbe come il periodo che abbraccia gli ultimi…3400 anni!
Evidente come, in Europa, il range della variabilità naturale sia fuori da tempo. In buona parte delle sue regioni il rapporto segnale/rumore comincia ad essere meno basso persino su scale più piccole della griglia (da notare come l’incremento delle T estive degli ultimi decenni non sia direttamente e linearmente riconducibile a possibili shift della circolazione atmosferica, come lo è invece per le T invernali).
http://www.knmi.nl/publications/fulltexts/cp512009.pdf
Un’altra cosa: il secondo lavoro linkato dell’autore (quello sulla ricostruzione delle T estive), mostrava già molto bene come l’estate del 2003 nella regione alpina sia stata senza precedenti nell’ultimo millennio, solo avvicinata da quella del 970.
Infine: l’ultimo lavoro di Mann mostra molto bene perché oggi si tende a denominare il periodo medievale con il termine “anomalia climatica medievale”. Se per nordatlantici ed europei si poteva trattare di un periodo effettivamente più caldo rispetto a prima e dopo (ma, come riportato, non paragonabile a quello del XX secolo), per gli abitanti delle isole tropicali del Pacifico o per argentini o per gli abitanti della Russia centrale si sarebbe trattato, a tutti gli effetti, di un periodo freddo medievale. Nordamericani (e altri) lo potrebbero chiamare periodo secco medievale.
@ Steph
refuso corretto, era sfuggito, grazie
Si, bel post ma direi che è il 35esimo articolo che dice la stessa cosa…
So che serve ricordarli, perché c’è ancora chi è pronto a giurare che il caldo del medioevo non lo raggiungeremo neppure fra cent’anni. Dieci anni fa potevo anche capirlo, ora da quanto leggo si potrebbe dichiarare conclusa anche questo diatriba.
Se penso a qE’ un altro dei casi in cui chi è stato ad aspettare altri dati sulla riva del fiume, ha visto passare solo le stroncature dei negazionisti.
Saluti. V.
ops mi è scappato il commento prima che finissi
intendevo aggiungere
Se penso a quanto inchiostro, o meglio bite, sono stati usati per convincere che non c’era l’hockey stick e che nel mediovevo era molto più caldo… chissà se mai ammetteranno che potevano risparmiarseli
[…] Medioevale" …. risulta da recenti studi paleoclimatologici relativi all’Europa: Climalteranti.it
[…] Nel caso vi foste cullati nell’idea che magari da noi, qui nel vecchio continente, vada meglio che altrove, temo di dovervi dare altre buone motivazioni per accelerare la Transizione. La temperatura cresce. Vi invito a leggere l’articolo su Climalteranti. […]
è l’ennesima “hockey stick”, la figura è più hockey stick di quella di Mann
pero’ ormai hanno abbandonato il campo, concordo con Vincenzo che non l’ammetteranno mai e andranno avanti a dire che Mann aveva sbagliato e che aveva falsificato i dati
provate a immaginare cosa sarebbe successo se il grafico alla fine era piatto o se nel periodo caldo c’erano 2 gradi in piu’ di quelli del grafico sopra.. avrebbero suonato trombe e fanfare
[…] di clima sono le tecniche utilizzate per aggregare serie di misure diverse tra loro, per esempio queste sulle temperature estive in’Europa centrale, destinate a confluire in una curva a mazza da […]
[…] Medioevale" …. risulta da recenti studi paleoclimatologici relativi all’Europa: Climalteranti.it
[…] sull’area europea siano senza precedenti, questo, malgrado lo scrivano gli stessi autori e sia stato scritto anche qui, dove ne viene fatta una disamina efficace ma un po’ di parte. Di qui l’incipit delle […]
Gente, ma avete questo articolo ?
http://www.ijege.uniroma1.it/rivista/ijege-2010/ijege-10-volume-2/anidride-carbonica-e-temperatura-globale-prospettiva-storica-e-nessi-causali/ijege-10_02-crescenti-mariani.pdf
L’ho trovato seguendo il post di Guidi linkato del commento precedente
È un vero delirio, ho contato una decina di castronerie gravi.
Io ne ho letti tanti di articoli, ma una roba così è davvero indecente, ma possibile che alla Sapienza sono conciati così male da pubblicare queste cose senza un minimo di controllo ?
@Antonio
a parte le solite storielle ripetute a pappagallo, è stato divertente leggere come uno dei riferimenti piu importanti sia il rapporto Singer 2008 (ovvero NIPCC) e come base scientifica inattaccabile e quindi prova inconfutabile sul clima medievale globale piu caldo dei giorni nostri, uno studio degli anni ’30 sulle Alpi in Val d’Aosta…
Grazie ad Antonio per il link all’articolo di Crescenti e Mariani. Non l’ho letto, per abitudine guardo per prima cosa le figure; mi sono fermato lì, è stato sufficiente.
La figura 1 mostra la variazione di temperatura nel sito GISP2 come se fosse rappresentativa della temperatura globale. Non lo è, ovviamente, ma a chi non bada a questi “dettagli” per negare l’evidenza fa comodo venderla così. Se ne è occupato anche Revkin sul New York Times riportando un’intervista ad Alley, vale la pena leggerla.
La figura 2a è invece più banalmente un errore. Riprende la famosa fig. 7.1(c) a pagina 202 del Primo Rapporto dell’IPCC tanto cara ai teorici del complotto (hanno fatto sparire il MWP!). Crescenti e Mariani dicono che rappresenta la temperatura globale mentre invece è la cosiddetta Central England Temperature (CET) (fig. 7 e Appendice A qui). Di nuovo, una temperatura locale spacciata come rappresentativa di quella globale.
Fra l’altro, nel Rapporto IPCC è esplicitamente indicata come una curva schematica, tanto che la temperatura manca dell’unità di misura. L’originale si basa in parte su evidenza aneddotica e nessuna calibrazione è stata fatta con la serie strumentale.
La figura 3 se la prende con Minissale 2010 (pag. 18) come esempio di “quanto di negativo in termini scientifici possa derivare dall’adozione acritica dell’hockey stick di Mann”. Addirittura. La colpa sarebbe di non aver confuso la CET con la temperatura globale e non aver usato un grafico schematico non calibrato invece di una ricostruzione più recente e quantitativa. Immagino che il buon Minissale, che non conosco e a cui va la mia solidarietà per essere stato preso ad esempio di acriticità scientifica, possa quantomeno rimandare ad altra occasione un’autocritica sul suo modo di fare scienza.
In definitiva, vista la qualità delle figure perchè leggere l’articolo?
Sembra anche essere errata la datazione della ricostruzione di Alley, usano i dati strumentali di una stazione sulla costa dal 1910(~2004-95anni?) ma l’anno BP nei dati del gisp2 è per definizione l’estate del 1950 percui la ricostruzione di Alley termina circa nel 1855 per una migliore comparazione con il livello attuale delle temperature al gisp2:
http://hot-topic.co.nz/easterbrooks-wrong-again/
Ho letto l’articolo, è inconsistente e nel complesso indecoroso; è incredibile che abbia potuto passare un qualche processo di revisione, se mai c’è stato.
Comunque qui sarebbe fuori tema la disanima di quest’articolo, ci ritorneremo a breve con un apposito post.
@Stefano C.
L’articolo sembra di Ken Cuccinelli, stessi argomenti, stessi autori di riferimento McIntyre & McKitrick, Wegman… Che sia plagio?
[…] un tantino piombata nell’avanspettacolo. Ieri elogia il duo Crescenti-Mariani che ha appena rallegrato la platea azzannando una mazza da hockey del 1998, e scrive Innanzi tutto il GW è fermo da 10, forse anche […]
[…] globale: prospettiva storica e nessi causali” di Uberto Crescenti e Luigi Mariani. Come segnalato dai lettori, l’articolo non rispetta i criteri delle pubblicazioni scientifiche. Analizziamo per […]
Eppure su altri blog inneggianti a nuovi minimi solari stili Dalton, continuano a dire ogni santo giorno che i dati GISS, NOAA etc sono falsificati e che ora non solo le temperature globali sono inferiori a quelle del Medioevo, ma che non sono affatto superiori a quelle della PEG. Praticamente che siamo gia (o ancora ) nella PEG, o nuovo trend anni 2000 come qualche delirante lo chiama.
La buffa contraddizione che questa gente dice che il sole e il SOLO motore climatico che esista e negando il GW (durante un secolo in cui l’attivita’ solare e’ stata forte) si smentiscono da soli, se un secolo di attivita’ solare forte e’ stato incapace di generare alcun GW (come sostengono questi tipi) come potra’ un nuovo minimo di Dalton causare un cooling ? Quindi la temperatura media o diminusce o resta stazionaria, non puo’ aumentare mai ?
Se pensate che sono 4 gatti invasati, guardate i siti meteo (?) e forum meteo (?) italiani UNO PER UNO e vedrete che ormai SONO TUTTI COSI’.
@AGW
Quei siti sono per il 48% degli italiani pensa che il Sole sia un pianeta.
manca il “che”, ma si forse capisce
Eccoli di nuovo qui in nostri campioni della disinformazione:
http://daltonsminima.altervista.org/?p=13591&cpage=2#comment-44354
Ogni giorno sempre alla carica.
Ma guarda un po’ : e’ stato PROVATO che la Co2 non c’entra nulla con il riscaldamento globale. Di quando la notizia ? Ci siamo persi qualcosa ?
Guardate la razza di manipolazione, di menzogne, invito chiunque a scrivere o informarsi presso il servizio meteorologico brasiliano e quello sudafricano chiedendo se le temperature medie nei loro paesi nell’ultimo anno o nel loro inverno scorso siano state sottomedia o sopramedia.
E’ inutile che io vi dica che sono state sopramedia , magari mi potete considerare parte non parziale, quindi invito chiunque a farlo e smascherare questi bugiardi che ogni giorno mentono e disinformano , e hanno il coraggio di dare dei manipolatori e corrotti agli altri che sostengono il riscaldamento globale.
Al prossimo Nino strong avremmo molto probabilemente un nuovo anno record caldo globale, ma tanto loro diranno che i dati sono falsi, come sempre e che solo loro hanno la verita’ in tasca. Bisogna finirla, perche’ una cosa sono le opinioni, li’ potranno pensare che ci sara’ l era glaciale domani,altra cosa sono le menzogne oltre alle calunnie verso i pochi ormai che scrivono come stanno le cose.
AGW
capisco che fa una certa impressione leggere certe cose, ma non mi preoccuperei più di tanto di un blog senza pretese. A occhio e croce non credo possa avere un significativo impatto sull’opinione pubblica. Preoccupiamoci piuttosto di altri più “blasonati” personaggi o mezzi di comunicazione che davvero possono hanno la capacità di condizionare.
@AGW
L’incipit è fantastico:
“Dopo un lungo periodo di intensa attività nell’anno 2007/2008 il sole ha cominciato a indebolire sempre più la sua attività continuando a indebolire il suo campo magnetico e di conseguenze la quantità di irradiamento che esso stesso emette.”
Dopo peggiora – anche l’italiano intendo – ma è il solito livello di NIA