Come smascherare il trend nascosto dalla variabilità climatica
Il trend di aumento delle temperature del pianeta è in parte nascosto dalla variabilità climatica. Un recente studio mostra come “smascherare” il trend.
L’escursione della marea è lenta e, almeno in Mediterraneo, relativamente modesta. Se non si vuol riconoscerla mentre sale basta guardare il su e giù delle onde, molto più rapido e ampio, per qualche minuto e convincersi che ciò che conta sono proprio queste.
La temperatura del pianeta si comporta in modo analogo, ha oscillazioni relativamente ampie dovute alla variabilità naturale che mascherano l’andamento di lungo periodo. Quest’ultimo, per poter essere evidenziato, ha bisogno di serie temporali abbastanza lunghe in modo che il l’andamento – in crescita o in calo – superi la variabilità naturale. Questo modo di procedere è quello che abbiamo cercato di illustrare in un post precedente.
È però possibile fare di più se si conoscono almeno i principali fenomeni che causano la variabilità naturale; è quanto hanno fatto Foster e Rahmstorf in un lavoro pubblicato recentemente. Per distinguere il trend dal “rumore” nei dati di temperatura, i due ricercatori hanno considerato tre fattori:
- la variabilità solare espressa dalla irradianza totale o dal numero di macchie solari;
- i cicli ENSO espressi dall’indice MEI o dall’indice SOI;
- gli aerosol vulcanici nella stratosfera stimati da due diverse fonti.
Gli autori analizzano cinque diverse serie di temperatura, due di superficie (GISS, NCDC e HadCRUT3v) e due satellitari della bassa troposfera (RSS e UAH) e limitano l’analisi al periodo comune dal 1979 al 2010. L’effetto dei tre fattori esogeni elencati prima viene calcolato tramite regressione multipla separatamente per ogni serie di temperatura, prendendo in considerazione anche l’eventuale ritardo nell’effetto prodotto da ciascuno dei tre. Infine, l’effetto dei fattori esogeni viene sottratto alle serie di temperatura originali, lasciando così il solo trend “ripulito”.
Il risultato di questa procedura è mostrato nella figura 1.
Come si vede nella figura, la procedura utilizzata rimuove con successo gran parte della variabilità naturale, l’andamento complessivo risulta più chiaro e rende evidente l’accordo fra le cinque serie di dati. I valori del trend risultano essere molto simili fra le tre serie di temperatura superficiale, compresi fra 0,170 e 0,175 °C/decennio, mentre per le serie satellitari una (RSS) risulta essere 0,157 e l’altra (UAH) 0,141°C/decennio.
Nel complesso, durante il trentennio analizzato l’effetto dei fattori esogeni è stato quello di ridurre leggermente il trend di aumento delle temperature, salvo per la serie UAH il cui trend è rimasto invariato.
Dalla regressione multipla è possibile separare il contributo al trend dei tre diversi effetti analizzati. Come si evince dalla tabella, l’ENSO e la variabilità solare hanno contribuito ad un raffreddamento mentre gli aerosol stratosferici ad un riscaldamento.
Così epurato dai fattori esogeni, il trend consente di concludere che negli ultimi 32 anni il riscaldamento globale è stato in crescita regolare; ogni apparenza di rallentamento o di stasi è dovuta al contributo di fattori quali l’ENSO, la variabilità dell’attività vulcanica e quella solare.
Il notevole accordo fra le cinque serie di temperatura porta gli autori a creare una serie composita dalla semplice media fra le stesse (Figura 2), che rappresenta quindi gli ultimi 32 anni di riscaldamento globale.
Questo studio è quindi l’ennesimo argomento (altri sono qui e qui) che mostra come il riscaldamento globale non si sia fermato e non abbia affatto rallentato. Coloro i quali ancora affermano il contrario, tipicamente sui media e sui blog, possono solo contare su qualche grafico prodotto ad arte per lasciare l’impressione voluta al lettore poco accorto; di certo non analizzano i dati e tanto meno riportano la letteratura scientifica.
29 responses so far
Credo che vi si dovrebbe un vivo ringraziamento per la meritoria opera di divulgazione che state facendo e per il costante impegno nello smascherare i diffusori (veramente irresponsabili, quando consapevoli di ciò che fanno) di notizie errate o approssimative su questi temi, che riguardano il futuro delle generazioni presenti e a venire.
Importante sarebbe che si riuscisse a creare un rapporto diretto tra voi che vi occupate con competenza di questi temi, e le istituzioni italiane, soprattutto nel momento in cui vengono decise politiche di rilancio dell’economia, in modo che queste fossero indirizzate ad un miglioramento dell’efficienza ed al contenimento degli sprechi energetici, attraverso una miriade di piccole opere di manutenzione, che magari sarebbero preferibili a poche “grandi opere”. Auspicherei una vostra maggiore presenza mediatica.
Un cordiale saluto
Sembra un manuale su come arrampicarsi sugli specchi … dopo anni di spavalderia i sostenitori del AGW hanno cominciato a ripulire e ad aggiustare i dati (Adjusted data) per cercare di dimostrare ciò che non é vero ovvero che il riscaldamento globale stà aumentando.
Peccato che gli OCEANI SI STANNO RAFFREDDANDO e lo stanno facendo all’ equatore e non in qualche sperduta stazione artica. Se continua così in pochi anni il riscaldamento globale sarà un ricordo.
Queste le anomalie in superficie … http://weather.unisys.com/surface/sst_anom.gif e mi dispiace deludere i fan di questo blog … il grafico non é stato creato ad arte ne colorizzato con photoshop.
Noto con piacere che tra le cause naturali é inclusa l’ irradianza solare che però viene trattata come un rumore di fondo da cancellare con un qualche filtro.. e questo mi piace meno.
Colgo l’ occasione di Augurare a tutti un Buon 2012 ! Auguri ! ! !
Roberto
grazie mille per il complimento, riceverli dai lettori fa ovviamente piacere.
Nel tuo commento tocchi due punti, il rapporto con la politica e quello con la società in generale, spinosi ma essenziali. Noi di Climalteranti, nel nostro piccolo, cerchiamo di fare del nostro meglio nel blog e di certo non ci tiriamo indietro quando qualcuno, politico o giornalista che sia, ci chiede un commento.
Luci0
credo sarebbe più utile se anzicché lanciare proclami, come ti premuri di fare ultimamente, provassi a spiegarne le ragioni. Ti si potrebbe rispondere e, chissà, magari accorgerti se sbagli. Si può essere in disaccordo con le conclusioni di un lavoro scientifico, ma ci vuole una valida ragione; altrimenti sei solo un rumore di fondo, come NON lo è il sole per Foster e Rahmstorf e, sono convinto, per nessun’altro.
@Lucio
Sarebbe meglio che evitassi il cherry-picking. Per la temperatura oceanica c’è comunque il sito della NOAA:
http://www.nodc.noaa.gov/OC5/3M_HEAT_CONTENT/
nessuno sa niente dei dati NOA sulla corrente del Golfo? si muove? è ferma? Buon anno!
Luci0: hai preso la temperatura superficiale dell’oceano di UN SOLO GIORNO e vuoi estrapolarne trends per il futuro? cosa è una sfida a chi la spara più grossa? potremmo prendere la temperatura fuori dalla tua finestra (del soggiorno) ed accettare scommesse sui prossimi 2000 anni!
a me farebbe piacere sapere sinceramente se sei uno studentello, uno che legge per sfizio, chi insomma e quali mai principi o idee ti portino a dire cose del genere CREDENDOCI!!
@Maurizia
http://rads.tudelft.nl/gulfstream/
http://www.opc.ncep.noaa.gov/Loops/NCOM/currents/Ncom_Curr_Atl_03_Day_flash.shtml
Buon anno anche a te.
@claudio della volpe @Riccardo
Io credo che le basi dell’ effetto serra siano sbagliate … nel senso che l’ ipotesi del bilancio termico radiativo sia fondamentalmente errato perché non viene considerata ne la capacità termica ne la rotazione della terra e quindi le variazioni giornaliere dell’ irraggiamento, il problema della “memoria termica” della Terra é ignorato e tutti i problemi vengono fuori da questa incredibile dimenticanza. Ovviamente se ogni post mi viene cancellato é per me impossibile argomentare tali problematiche.
Luci0
i post vengono cancellati se violano qualcuna delle regole del blog. Ad esempio questo tuo ultimo commento è chiaramente offtopic.
Comunque, la mia domanda era rivolta all’analisi delle serie di temperatura di Foster e Rahmstorf che, sembra, non ti va a genio. Il motivo è ignoto ma di certo non c’entra con la capacità termica e le basi dell’effetto serra.
L’articolo è davvero pregevole.
Se fossimo in un processo a mio parere si direbbe “il caso è chiuso”, in questo caso il caso è quello del presunto mancato riscaldamento del pianeta.
Ma è facile prevedere che questo non succederà, che anche nelle prossime settimane il freddo e – forse – la neve porteranno notizie sull’assenza del riscaldamento globale.
caro Lucio e Redazione, l’abbassamanto di temperatura in oceano è di un solo giorno come argomenta Della Volpe, o il trend è persistente? Esistono studi in proposito? Vorrei poi sapere che ne è stato degli studi di Gianluigi Zangari a seguito dell’interruzione della loop current in Golfo del Messico dopo il disastro BP? Ho chiesto della corrente e sua salute, poichè su un sito http://www.meteowebcam.it o com, vi è una diversa rappresentazione della corrente riportata dal sito indicatomi da Lucio che la rappresenta come assente, tanto che il blog di cui vi dirò dopo il nome scrisse chiarimenti al Noaa il quale rispose dicendo che stavano ricalibrando il sistema. Questo nel 2010, dopo il disastro BP, cioè nel primo inverno dopo il fatto. Esistono vari studi pubblicati in rete sul rallentamento o indebolimento della Corrente. Sono infondati, non rigorosi, apocalittici? Gradirei vivamente risposta documentata. Ringrazio Lucio per avermi risposto.
@Maurizia Pertegato
Corrente del Golfo
come mostra l’animazione che ha indicato Paolo C. , non si è fermata, né è previsto che lo faccia entro questo secolo. Nel 2005 si è scoperto che la sua velocità varia. Ogni tanto frena, poi riprende l’andazzo di prima.
Qui c’è una rassegna delle ricerche più recenti:
http://www.tos.org/oceanography/archive/23-4_lee.html
“La NOAA ricalibra il sistema”
per fortuna! Ci sono altri sistemi, anche satellitari, per esempio:
http://podaac.jpl.nasa.gov/ – http://www.jcommops.org/dbcp/
http://www.marineclimatology.net/wiki/index.php?title=Datasets
G. Zangari
Il suo modello era prematuro, non poteva sapere che il petrolio sarebbe rimasto fuori dal Loop Current e quindi dalla corrente del Golfo. Comunque escludo che uno stuzzicadenti rallenti un carro armato e 80-100 mila m3* di greggio un flusso di 30 milioni di m3 d’acqua/secondo.
*su 780 mila totali, di cui 1/3 finito sulla costa, 1/4 “bruciato”, “scremato”, “sciolto”, 1/3 inabissato (vado a memoria)
“temperatura oceanica… ringrazio Lucio per avermi risposto”
Lei aveva già la risposta – giusta – se cliccava sul link di “indice MEI” nel post.
La temperatura equatoriale varia con la corrente ENSO a turno calda e fredda (come in questi mesi). Glielo rimetto per comodità: http://www.esrl.noaa.gov/psd/enso/mei/
@M. Pertegato
Scusi, prima avevo dimenticato!
“il trend è persistente?”
Se intende quello globale, persiste da mezzo secolo:
http://ncdc.noaa.gov/bams-state-of-the-climate/2009-time-series/sst
“Esistono studi in proposito?”
Ne escono decine ogni mese, per singoli mari, per diverse latitudini, profondità, correnti, dei vari oceani. Anche le temperature che vede nel grafico sopra sono il risultato di studi.
@maurizia
CdG ferma, assente ecc. ecc.
Sono domande e asserzioni retoriche?
Y: a cosa allude?
N: venga da me, se vuole. Ho più volte cercato di smontare il mito del blocco della CdG e anche quello studio a cui allude.
Per quel che riguarda la CdG, sapendo (se uno lo sa) che questa è
1) il braccio nordatlantico del ben più vasto nastro trasportatore inter-oceanico guidato da condizioni termoaline e molto influenzato dalle grandi correnti atmosferiche
2) una corrente wind-driven, per smorzarsi occorrerebbe che ciò che la pilota e la guida si fermasse e quindi delle due l’una: o niente più venti sul Nordatlantico e/o interruzione del moto di rotazione della Terra o una palese violazione della conservazione del momento angolare
Per quel che concerne la loop current e i distacchi/formazioni di anelli, non si tratta di nessuna novità. Qualcuno ha contato fino a 34 anelli di formazione fra il 1973 re il 1999, per dire.
Sturges, W., R. Leben, 2000: Frequency of Ring Separations from the Loop Current in the Gulf of Mexico: A Revised Estimate. J. Phys. Oceanogr., 30, 1814–1819.
La loop current, una volta entrata dal canale dello Yucatan, genera vortici anticiclonici che si staccano *normalmente* dalla corrente con una periodicita’ di 6-18 mesi, con 200-400 km di diametro e viaggiano verso ovest (parte interna del Golfo) con una velocita’ di 2-5 km / giorno. Provi a recarsi sull’isola messicana di Holbox…:-D
Ohlmann, J. C., P. P. Niiler. 2005. Circulation over the continental shelf in the northern Gulf of Mexico. Prog. In Oceanogr., 64: 45-81
Maurizia il termine “anomalia” non deve trarre in ainganno; si tratta solo della differenza fra il valore di una grandezza e quello della medesima grandezza in un periodo considerato più meno arbitrariamente di riferimento; la anomalia della temperatura superficiale del mare (la temperatura nei primi metri o centimetri)è quindi la differenza fra il valore in un certo momento o la media in un certo periodo e quello che c’era stato in un altro momento o meglio periodo nel medesimo punto; il grafico che vede adesso della SST è diverso da quelllo che aveva “linkato” luci0 tempo fa; che vuole farci il mondo cambia ogni istante; solo alcune persone tendono a persistere nel loro stato di rifiuto nell’imparare preferendo a questo l’immaginare, l’inventare; ma la scienza è basata sulle osservazioni sperimentali e il mondo cambia di continuo.
ripeto io non ho ancora capito se voi che vi affrettate a negare la climatologia siate grandi esperti misconosciuti o persone che credono di sapere ma non sanno poi nulla; si chiama effetto D-K, Dunning Kruger: non so una cosa ma penso di saperla e le sparo cosi’ grosse che di più non si può, talmente grosse che io che non so non me ne accorgo nemmeno, ma gli altri che ne sanno qualcosa di più rimangono stupefatti.buon 2012.
@steph e CDV
Se Maurizia Pertegato è la signora di Alessandria che ho in mente, sta solo cercando informazioni attendibili.
@Oca sapiens, grazie per la precisazione. Non solo sto cercando informazioni attendibili per me, ma anche per qualche centinaio di studenti che ho “spaventato” trovandomi a gestire un incontro dopo aver visto su il Secolo 19° una notizia di poche righe che parlava della scoperta di due vortici di 400km al largo della foce del Rio delle Amazzoni, più o meno nel luogo in cui si sovrappongono i due flussi della corrente oceanica. Cercando su internet sono arrivata alla ricerca di Zangari, il quale sosteneva di aver fotografato l’interruzione e la scomparsa della Loop Current. Gli ho parlato e comunicato anche le conclusioni tratte con alcune insegnanti di scienze:avevamo ipotizzato che i vortici fossero in relazione con una interruzione o alterazione del flusso della corrente. Mi sta bene il paragone stuzzicadenti-carrarmato, ma Zangari mi ha inviato un articolo basato su un suo studio, in cui calcola un crollo di produzione della clorofilla del 90%(arrotondo) a seguito dell’interruzione della loop current, anzi a prova di questo.Sosteneva che il film creato dal petrolio sulla superfice dell’acqua avesse impedito l’evaporazione e quindi influito sulla concentrazione salina che è uno dei motori della corrente oceanica, insieme alla temperatura e al peso dell’acqua. Il suo studio ha fatto il giro di internet ed è stato ripreso da numerosi siti e blog in tutto il mondo, anche governativi. Il riscaldamento del pianeta che stà sciogliendo ghiacciai e calotte polari a una velocità superiore del previsto, può immettere grandi masse di acqua dolce che influenzano l’andamento della corrente e magari essere all’origine dei fenomeni estremi sempre più ordinari che osserviamo:trombe d’aria in pianura padana, in inverno(19 dicembre al largo di Nizza-foto La Stampa pag 21), onde di 10m in Liguria, tempeste tropicali come quelle che han provocato l’alluvione a Genova, due trombe d’aria il 10 luglio 2010 al largo di Ischia, solo per fare qualche esempio.
Si, anche secondo me non serve fare il processo alle intenzioni o alla preparzione degli altri.
In ogni caso ricordo che i commenti dovrebbero riguardare il tema dei post
E’ una decisione che abbiamo preso tempo fa: in ogni post ci occupiamo di un tema e lo approfondiamo, ma non di tutti gli altri temi legati ai cambiamenti climatici.
Per cui ringrazio chi risponde a tutti i quesiti che arrivano, ma sarebbe utile discuterne quando faremo un post su questo tema. So che è faticoso ma quando ce ne occuperemo lo faremo con calma e il discorso non sarà deviato sulle temperature globali…
Presto faremo anche un post libero, in cui si potrà discutere di cio’ che si vuole e fare domande anche sulle macchie solari e sulla mazza da Hockey…
@claudio della volpe, si rilassi, vada in qualche clinica new age e faccia una seduta di meditazione zen. Io non sono sua nemica. Io voglio imparare. Sono d’accordo che il mondo cambi ad ogni istante. E mi piace inventare, ma altrettanto verificare. Se no non avrei scritto qui, le pare? Mi piace il suo umorismo da esasperazione, mi ricorda il personaggio di un libro fantasy che leggevo a mio figlio:il comandante degli gnomi di Artemis Fowl. Era sempre sul punto di farsi scoppiare una giugulare ogni volta che doveva dare ordini alle sue truppe.Se posso fare un’osservazione, nel pieno rispetto delle sue arterie, sarebbe opportuno che il vostro sito e i commenti interessanti che vi si trovano avessero una ricaduta sul pubblico dei non addetti ai lavori. Se le persone capissero in quali rischi incorriamo sottovalutando le ripercussioni delle nostre azioni ed emissioni sul pianeta, pensa si comporterebbero allo stesso modo? Voterebbero le stesse persone?Non pensa, quale pura ipotesi, che la diffusa ignoranza scientifica grazie a cui ad esempio in italia non è ancora stato recepito il “reato ambientale” caldeggiato dalla UE, sia dovuto a scelte storiche e strategie politiche? Chi sono io per insegnarle che sull’ignoranza si domina meglio? Comunque abbiamo centrato gli obbiettivi di Kyoto, grazie alla recessione ma anche allo straordinario impulso generato dalle piccole imprese che han creato energia pulita grazie all’installazione di impianti fotovoltaici.Faccio al sito una proposta: perchè non organizziamo un’incontro con gli studenti che ho “Spaventato”e li rincuoriamo con i dati che mi sono stati forniti, ma alla presenza fisica di qualcuno di voi, che possa sostenere un dibattito e rispondere alle domande.
@Stefano Caserini mi pare che tutto il dibattito sia stato pertinente all’articolo, 32 anni di costante riscaldamento. James Hansen che ho ascoltato a Milano e Torino, ritiene ottimistici i dati IPCC. Resta il fatto che se questi dati li sanno in pochi i problemi non si risolvono, se questo ci interessa. Se invece ci interessa dibattere per dibattere, chiudendo all’interno di uno ristretto circolo le informazioni, allora va bene.
@Oca sapiens Vuole venire lei a incontrare gli studenti? Grazie per la sua approfondita risposta. Gli studenti hanno scritto a “La Stampa” ma la lettera non è stata pubblica.
@Stefano
hai ragione, ma una fonte decente non si nega a nessuno.
@M. Pertegato
la fonte che smentisce la previsione di Zangari gliela mando per mail!
Maurizia io sono calmissimo o quanto meno non sono nervoso con lei; ho un certo disagio nel vedere l’atteggiamento tipico di chi fa critiche; pare che se una cosa sia fuori dal coro allora perciò stesso risulti veritiera; le cose non stanno così; la climatologia sta fuori dal coro dello sviluppo infinito perchè di fatto ne ha trovato i limiti con evidenza ma al proprio interno è una scienza mainstream, l’AGW è un modello “dominante”; questa contraddizione comporta che ” i ribelli” abbiano torto; non siamo in una piazza a lottare contro Monti e chi dice NO ha torto marcio;e inoltre non si può arrivare a conclusioni rivoluzionarie leggendo le immagini satellitari che la gente ci mette anni di lavoro ad interpretare mentre si sorseggia il caffè in salotto oppure nell’intervallo fra due lezioni a scuola; ci sono delle persone che ci dedicano la vita e pubblicano i loro risultati sulle riviste scientifiche; prima di inventare cose nuove in ambito scientifico occorre studiare quelle precedenti, non foss’altro che per negarle; ritenere invece che il mainstream scientifico sia “percio’stesso” nell’errore è un atteggiamento complottista e sballato. ma per quello che dicevo prima pare invece che il singolo che “si” ritiene geniale lo sia sempre; ebbene non è vero che il dilettante isolato sia perciò stesso un Einstein; non è detto, ma in genere è solo un po’ ignorante, di solito lo è molto; una volta su un miliardo potrebbe avere una buona idea. tenga presente che il dilettante è anche lo scienziato che fuori dalle regole di verifica della comunità pubblica (sul web e quindi fuori dalle riviste, fuori dal controllo recicproco) un’idea su un argomento che non è il suo; Zangari è un esempio adatto. Noi qui pubblichiamo fuori sul web, ma siamo un gruppo interdisciplinare che discute a lungo prima di pubblicare, facciamo cioè quel controllo dei pari che insieme alla verifica sperientale, è il sale della scienza. Spero che Stefano lasci passare questo mio commento.
C.V.D. … che altro aggiungere?
è il mio commento tardivo a questo bel post. Insieme a un ringraziamento all’autore e a climalteranti.
Unisco un augurio di un buon ed eretico 2012 a tutti, che, se il mondo non finisce, che almeno rallenti un po!
[…] questo riguardo è appena uscito un articolo già molto citato presentato qui come la pietra tombale sulle discussioni riguardanti il mancato riscaldamento stimato negli ultimi […]
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