#denial101x e altri corsi on line sui cambiamenti climatici
Per chi desidera approfondire le conoscenze del clima e dei cambiamenti climatici, esistono vari corsi on line in rete, gratuiti e che rilasciano anche certificati di partecipazione a seguito di test finali. Molti sono in inglese, qualcuno in altre lingue, ma pochi a nostra conoscenza sono quelli in italiano.
Un corso molto interessante sul negazionismo climatico si è appena concluso (ma resta disponibile il materiale in archivio e in youtube), Denial 101x, Make a sense to climate science denial (dare un senso al negazionismo climatico). Si trova nel portale EDX, dove sono disponibili altri corsi, ed è organizzato dall’Università del Queensland e, fra gli altri, da John Cook di Skeptical Science
Il corso è veramente ben strutturato, con ottimi e chiari video di introduzione al corso, di illustrazione della scienza del clima , dei cambiamenti climatici e dei loro impatti, e quindi degli aspetti interpretativi e psicologici del negazionismo climatico ( le principali figure del corso sono qui).
Vi sono inoltre interviste complete a decine di scienziati, ricercatori e divulgatori/blogger, fra cui William Ruddiman, Lonnie Thompson, Phil Jones e Michael Mann.
Nel corso si indica il termine “negazionista” perché se è pur vero che il dubbio è la base della scienza, negare l’evidenza scientifico è invece, per l’appunto, negazionismo (vedi questo precedente post).
Un tema ben trattato è quello del concetto di consenso scientifico. Cosa significa realmente? Anche per la scienza del clima è necessario che siano soddisfatte le tre caratteristiche fondamentali di “consistenza delle evidenze”, “diversità sociale” e “calibrazione sociale”.
In particolare si individuano con l’acronimo FLICC alcune caratteristiche dei negazionisti: falsi esperti (sottocategoria: esaltare la minoranza), fallimenti di logica (sottocategorie: falsa pista, travisare, saltare alle conclusioni, falsa dicotomia) , aspettative impossibili, scelta delle ciliegie, e teoria della cospirazione.
Proponiamo qui alcuni video, alcuni sottotitolati in Italiano, senza ulteriori commenti perché riteniamo opportuno che sia il lettore ad approfondire, visionando il materiale.
- Le 5 carattaristiche del negazionista climatico (subtitolato Italiano da Massimiliano Rupalti)
- Riepilogo prima settimana del corso
- la differenza fra tempo e clima
- gli impatti: ondate di caldo, i fatti i miti e i fallimenti dei negazionisti
- l’adattamento richiede tempo: le estinzioni di massa
- dare un senso al rallentamento (presunto) del global warming
interessante, fra le conclusioni, la “teoria della vaccinazione” che spiega le caratteristiche che deve avere un articolo di smentita di affermazioni negazioniste per essere efficace e per rimpiazzare il “gap”, ovvero sostituire il “mito” con una “alternativa”.
Una curiosità, infine, su Denial 101x: è presente un’intervista, in tre parti (prima, seconda e terza parte) a Dan Lunt, climatologo dell’Università di Bristol e grande appassionato di Tolkien che ha sviluppato un modellizzazione del clima della terra di Mezzo del Signore degli Anelli.
Questo corso appunto è concluso, ma si può come detto più sopra rivedere tutto il materiale. Sempre in EDX sono disponibili svariati corsi su molti argomenti e discipline, fra quelli sul clima in archivio se ne trova uno sulla modellizzazione del clima, e in partenza uno sulla sostenibilità nella vita di tutti i giorni.
Un altro portale ricco di corsi di molte discipline, è Coursera, qui in archivio vi è un interessante corso sul global warming e modellizzazione del clima, mentre in imminente inizio un corso, organizzato dalla Banca mondiale, in spagnolo, sull’importanza di limitare la temperatura entro i 2°C per evitare un pianeta “troppo caldo” nel caso dello scenario 4°C. il corso è disponibile, in archivio, anche in inglese.
In questi corsi sono inoltre previsti esercizi on linee spesso una prova finale che da diritto a ottenere un certificato il cui valore dipende dai contesti, e che può essere personalizzato usando il riconoscimento del volto. Il partecipante al proposito sottoscrive un apposito “codice d’onore” riguardante la sua correttezza nello svolgere le prove e il corso.
Fra gli altri corsi in Italiano, l’Università di Modena e Reggio Emilia mette a disposizione il corso EFEBE (Environmental Future Education (and) Biodiversity (in) E-learning) un corso (Educazione in e-learning al futuro dell’ambiente e alla biodiversità) nell’ambito delle iniziative EXPOMORE e di un progetto di educazione e informazione in modalità e-learning su cibo, alimentazione e ambiente. All’interno vi sono seminari sul clima e sui negoziati UNFCCC tenuti fra gli altri da Edoardo Bergamo sulla storia dei cambiamenti climatici, Gianni d’Onofrio sul carbon budget, Walter Ganapini “da Kyoto a Copenhagen”, Luca Lombroso “verso la COP 21”, e svariati altri a tema clima, ambiente ed educazione alimentare.
Se qualcuno è a conoscenza di altri corsi in italiano, la segnalazione è ovviamente gradita.
A cura di Luca Lombroso e Daniele Pernigotti
Credit: le immagini e i video sono cortesemente tratte dal corso Denial101x, licenza CC-BY-SA
4 responses so far
Ciao, sono un community teaching assistant su Denial101X. Il corso è finito, ma dal 1 Luglio, Denial101X riapre come corso di autoformazione. Spero di vedervi online!
Dopo aver letto l’articolo e seguito i vari corsi, in base alle varie definizioni può esssere chiamato negazionista chi non mette in dubbio:
– aumento di CO2 ad opera del’uomo
– esistenza effetto serra
–aumento in qualche misura della T a causa dell’aumento della CO2
ma solo:
– provata affidabilità dei modelli (e relativa sensibilità climatica)?
PS.: da questo articolo, di link in link si arriva a leggere che sono negazionisti anche quelli che tempo fa prevedevano una forte diminuzione del prezzo del petrolio… non me ne intendo, nè me ne importa granché, ma mi sembra una tesi un po’ azzardata…
In questo caso specifico la denominazione corretta è
criptonegazionista.
[…] avranno già riconosciuto nel discorso di Formigli un classico elemento retorico utilizzato anche nel dibattito sul clima, quando si vuole evitare di discutere nel merito, ovvero l’argomento fantoccio (in inglese […]